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La lingua giapponese, con la sua scrittura unica e le sue regole particolari, affascina chiunque voglia immergersi in una cultura ricca di storia e tradizioni.
In questo articolo scoprirai come si formano i numeri giapponesi, imparerai le regole per la loro composizione e approfondirai l’uso dei contatori, essenziali per indicare le quantità degli oggetti in modo naturale e corretto.
Prima di studiare i numeri vedremo la loro storia e le teorie sulla loro origine, così da avere una visione completa dell'argomento.
Che tu stia studiando il giapponese per motivi accademici, per viaggiare o per interesse personale, conoscere i numeri è fondamentale.
Teorie Sull'Origine Del Sistema Numerico Giapponese
L’origine del sistema numerico giapponese è ancora in parte oscuro: vari studiosi lo hanno collegato a matrici uralico-altaica, finno-ugrica o melanesiana.
Anche se non esistono ancora prove definitive, la teoria preponderante è quella secondo cui il sistema numerico si collocherebbe all’interno della famiglia uralico‑altaica.
In particolare, la lingua Ainu, pur essendo monosillabica come le lingue delle culture del Sud‑est asiatico, offrirebbe evidenze oggettive di questa affinità, presentando tratti agglutinanti simili a quelli delle lingue finno‑ugriche e samoiediche, oltre a somiglianze nella struttura di base dei numeri, soprattutto per quanto riguarda quelli dal sei al nove.
Il sistema numerico originario si baserebbe su uno schema riduplicativo, che si rifletteva nel metodo di conteggio.
Gli antichi giapponesi contavano infatti utilizzando entrambe le mani: il numero due (“puto”) si otteneva aggiungendo un dito (“pito”) sulla mano opposta a quella del numero 1; il numero tre (“mi”) veniva raddoppiato in “mu” per indicare il sei; il quattro (“yo”) raddoppiava a “ya” per l’otto; e il cinque (“it”) raddoppiava a “to” per rappresentare il dieci.
Il sistema numerico attuale, pur mantenendo alcune caratteristiche dell'antico linguaggio, deriva da quello cinese, anche se l’adozione completa è avvenuta solo tra l'800 ed il 1200.
Sul piano grafico, i numerali giapponesi sono quasi interamente basati sui numerali cinesi, e il raggruppamento dei numeri elevati segue la tradizione cinese, che prevede l’aggregazione per unità di 10.000.
Oggi quindi, per la maggior parte degli usi, si preferisce il sistema numerico cinese rispetto a quello nativo. Tuttavia, i numeri nativi rimangono in uso per il conteggio di oggetti fino a 10, come in hitotsu, futatsu, mittsu, per indicare i giorni del calendario e per alcune eccezioni particolari (ad es. per indicare 20 anni si usa “hatachi”, per il ventesimo giorno del mese “hatsuka”, per il negozio di frutta e verdura (八百屋, yaoya, letteralmente “negozio degli 800”) e per 大晦日 (ōmisoka, l’ultimo giorno dell’anno, letteralmente “grande trentesimo giorno”).
Per concludere il nostro excursus storico, di seguito riportiamo i numeri dell'antico giapponese. Per prima la lettura antica, poi la lettura moderna e infine il significato:
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- 1: pitotu - hitotsu - 1 oggetto
- 2: putatu - futatsu - 2 oggetti
- 3: mitu - mittsu - 3 oggetti
- 4: yotu - yottsu - 4 oggetti
- 5: itutu - itsutsu - 5 oggetti.
- 6: mutu - muttsu - 6 oggetti
- 7: nanatu - nanatsu - 7oggetti
- 8: yatu - yattsu - 8 oggetti
- 9: kokonotu - kokonotsu - 9 oggetti
- 10: towo - tō: 10 oggetti
Numeri da 11:
- 11: towo amari pitotu - tō amari hitotsu - 10 e 1 oggetto
- 12: towo amari putatu - tō amari futatsu - 10 e 2 oggetti.
- 13: towo amari mitu - tō amari mittsu - 10 e 3 oggetti
- 14: towo amari yotu - tō amari yottsu - 10 e 4 oggetti
- 15: towo amari itutu - tō amari itsutsu - 10 e 5 oggetti.
- 16: towo amari mutu - tō amari muttsu - 10 e 6 oggetti
- 17: towo amari nanatu - tō amari nanatsu - 10 e 7 oggetti
- 18: towo amari yatu - tō amari yattsu - 10 e 8 oggetti
- 19: towo amari kokonotu - tō amari kokonotsu - 10 e 9 oggetti
- 20: patati - hatachi 20 oggetti
- 21: patati amari pitotu - hatachi amari hitotsu - 20 e 1 oggetto.

Il Sistema Numerico Giapponese Moderno
Nel sistema numerico giapponese moderno esistono due modi in cui vengono pronunciati i numeri: una si basa sulle letture sino-giapponesi (on’yomi) dei caratteri cinesi introdotti in Giappone, mentre l’altra si basa sulle parole giapponesi (yamato kotoba), dette anche letture kun’yomi.
Ma quando usare un sistema di lettura o l'altro?
Le lettura on'yomi (音読み, おんよみ), vengono utilizzate per indicare i numeri in contesti quali orario, mesi e in generale per il conteggio. Rimangono, tuttavia, quattro numeri per i quali si utilizza ancora la lettura nativa (kun'yomi): ひ, ふ, よん e なな.
La lettura kun'yomi invece si trova nei contatori tipo hitotsu, futatsu, mittsu (lett. una cosa, due cose, 3 cose ecc..).
I numeri In Giapponese da 1 a 10
Ecco una tabella con i numeri di base da 1 a 10; per prima la loro traslitterazione in romaji, poi il corrispettivo kanji e infine la lettura in hiragana:
- 1: ichi; 一; いち.
- 2: ni; 二; に.
- 3: san; 三;さん.
- 4: shi/yon; 四; し / よん.
- 5: go; 五; ご.
- 6: roku; 六; ろく.
- 7: shichi/nana; 七;しち / なな.
- 8: hachi; 八; はち;.
- 9: kyuu/ku; 九; きゅう / く;.
- 10: juu; 十; じゅう.
Alcuni numeri Noterai che 4, 7 e 9 hanno due possibili letture a seconda del contesto, ma perché esistono due letture?
Il numero 4, "し (shi)" suona come la parola morte (死, shi), quindi si tende ad evitarlo, specialmente in numeri di stanza, ospedali o nei regali (mai dare quattro oggetti!).
よん (yon) è considerato più comune, specialmente quando si conta ad alta voce o si danno numeri di telefono.
Il numero 7 しち (shichi)" è simile a し (shi), quindi può creare confusione con il numero 4, per questo si preferisce nana.
Il numero nove si preferisce きゅう (kyuu), in quantoく (ku)" suona come la parola sofferenza (苦, ku), quindi è evitato in ospedali, numeri di stanza, e regali.
Queste sono le regole generiche, a volte tuttavia troviamo anche le letture meno comuni a seconda di cosa si sta parlando.
I Numeri in Giapponese da 11 a 20
In giapponese, i numeri da 11 a 19 si costruiscono unendo il numero 10 (じゅう, juu) con il numero corrispondente da 1 a 9.
In pratica, la formula è: 11 = 10 + 1 → じゅういち (juu ichi) , 12 = 10 + 2 → じゅうに (juu ni) ... 19 = 10 + 9 → じゅうきゅう (juu kyuu).
Per il numero 20 si unisce il numero 2 (に, ni) a じゅう: " ni juu" (にじゅう), che significa letteralmente “due decine”.
Noterai che per alcuni numeri, come 4, 7 e 9, esistono due letture: ad esempio, 14 viene pronunciato "juu yon" oppure じ(ゅうよん). per gli altri due numeri dopo il 10 si preferiscono le letture "nana" (なな) e "kyuu" (きゅう) per evitare associazioni con significati sfortunati.
Ora vediamo tutti i numeri da 11 a 20:
- 11: juu ichi; 十一; じゅういち.
- 12: juu ni; 十二; じゅうに.
- 13: juu san; 十三; じゅうさん.
- 14: juu shi / juu yon; 十四; じゅうし / じゅうよん.
- 15: juu go; 十五; じゅうご.
- 16: juu roku; 十六; じゅうろく.
- 17: juu shichi / juu nana; 十七; じゅうしち / じゅうなな.
- 18: juu hachi; 十八; じゅうはち.
- 19: juu kyuu / juu ku; 十九; じゅうきゅう / じゅうく.
- 20: ni juu; 二十; にじゅう.

I Numeri in Giapponese Fino a 100
Il sistema per costruire i numeri da 21 a 99 è molto regolare e segue la stessa logica dei numeri da 11 a 19 tramite il sistema di decine e unità.
Le Decine: Per indicare il multiplo di 10, si usa il numero della decina seguito da じゅう:
- 20: にじゅう (ni juu) → “due decine”.
- 30: さんじゅう (san juu) → “tre decine”.
- 40: よんじゅう (yon juu) → (si usa “よん” anziché “し” per evitare l’assonanza con “morte”).
- 50: ごじゅう (go juu).
- 60: ろくじゅう (roku juu).
- 70: ななじゅう (nana juu).
- 80: はちじゅう (hachi juu).
- 90: きゅうじゅう (kyuu juu) o くじゅう (ku juu).
Le Unità: si aggiunge semplicemente il numero dell’unità dopo la decina. Esempi:
- 21: にじゅういち (ni juu ichi) → “due decine e uno”.
- 35: さんじゅうご (san juu go) → “tre decine e cinque”.
- 47: よんじゅうなな (yon juu nana) → "quattro decini e sette".
- 89: はちじゅうきゅう (hachi juu kyuu) → "otto decine e nove".
Il numero 100 si dice hyaku (百), in hiragana ひゃく. (Nota: Per alcuni numeri come 300 o 600, si verificano piccole variazioni fonetiche, ma per iniziare è sufficiente conoscere “ひゃく” come base per 100.)
Il Sistema dei Contatori
In giapponese quando si vogliono contare gli oggetti i numeri da soli non sono sufficienti: è necessario aggiungere un contatore che indichi la tipologia di oggetto.
I contatori variano a seconda della forma, della dimensione o della natura dell’oggetto.
Quando però non si conosce il contatore specifico, si usa il contatore generico che va bene per tutto, ovvero:
- 1: hitotsu; ひとつ; 一つ (ad es: 1 mela, 1 matita, 1 automobile ecc..)
- 2: futatsu; ふたつ; 二つ
- 3: mittsu; みっつ; 三つ
- 4: yottsu; よっつ; 四つ
- 5: itsutsu; いつつ; 五つ
- 6: muttsu; むっつ; 六つ
- 7: nanatsu; ななつ; 七つ
- 8: yattsu; やっつ; 八つ
- 9: kokonotsu; ここのつ; 九つ
- 10: too; とお; 十
Se vuoi indicare “3 oggetti” in modo generico, diresti “mittsu”.
Altri Contatori Comuni:
- Per persone: 人 (nin)
- Per oggetti lunghi: 本 (hon)
- Per oggetti piatti: 枚 (mai)
Strategie per Memorizzare e Costruire i Numeri
- Impara i Fondamentali: Assicurati di conoscere perfettamente i numeri da 1 a 10. Queste sono le “mattonelle” su cui si costruiscono tutti gli altri numeri.
- Riconosci il Pattern: I numeri da 11 a 19 sono sempre じゅう + [numero da 1 a 9]. I numeri da 21 a 99 seguono il formato [numero delle decine] + じゅう + [numero dell’unità]. Una volta compreso questo schema, diventa semplice combinare i numeri.
- Pratica la Scrittura e la Pronuncia: Scrivi ogni numero in kanji e ripeti ad alta voce la sua pronuncia in romaji e in hiragana. La ripetizione aiuta a fissare sia la forma scritta sia la pronuncia corretta.
- Utilizza le Flashcards: Crea delle flashcards per ogni numero. Su un lato metti il kanji e sul retro la traslitterazione con l’hiragana. Rivedi le flashcards regolarmente fino a quando non ti senti sicuro.
- Dividi lo Studio dei numeri: Inizia con i numeri 1–10, passa poi da 11 a 20, e solo dopo affronta i numeri da 21 a 30, e così via. Questo approccio graduale rende l’apprendimento meno impegnativo.
- Associazioni Mnemoniche: Associa ogni numero a immagini o situazioni della vita quotidiana. Ad esempio, puoi associare il numero 7 (なな, nana) ai 7 giorni della settimana. Le associazioni rendono più facile ricordare le parole.
- Utilizzo Pratico: Conta oggetti reali intorno a te (libri, penne, sedie) in giapponese. Più pratichi, più i numeri diventeranno familiari.