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Chiunque si approccia allo studio della lingua giapponese, deve fare i conti con il suo particolare sistema di scrittura, composto dagli alfabeti hiragana, katakana e dai Kanji, gli ideogrammi Cinesi.
Ma questo sistema è davvero così complesso e poco logico, oppure ci sono delle ragioni dietro importanti? In questo articolo scoprirai in quale periodo ed i motivi per cui sono stati adottati i 3 tipi di scrittura che hanno reso la lingua giapponese un unicum nel mondo.
Quando Furono Introdotti i Kanji?
Quando hanno iniziato i giapponesi ad utilizzare i kanji nella loro scrittura?
In realtà non è del tutto chiaro, ma si ritiene che questo sia avvenuto durante il Regno Yamatai (邪馬台国), intorno al III secolo d.C..
A quell'epoca erano state intessute fitte missioni diplomatiche tra Giappone e Cina che implicavano ovviamente anche lo scambio di documenti tra i due paesi, per questo motivo ci dovevano essere delle persone che comprendevano ed utilizzavano i kanji. In altre parole, già durante il Regno Yamatai, i kanji erano riconosciuti e utilizzati come sistema di scrittura.
L'adozione dei kanji fu facilitata dal fatto che prima del regno Yamatai probabilmente non esisteva un sistema di scrittura o ne esistevano di semplici come il sistema puntiforme, anche se non si hanno conferme ufficiali al riguardo, vista la mancanza di documenti storici, è comunque certo che il Giappone non fosse dotato di un sistema di scrittura complesso e raffinato come quello cinese.
Un ulteriore impulso alla diffusione dei kanji si ebbe a partire dal VI-VII secolo, quando il Giappone iniziò ad importare e ad assorbire le religioni e le filosofie provenienti dalla Cina continentale e dalla Corea come il confucianesimo, il buddismo e il taoismo. Per approfondirle e conoscerle meglio, furono inviati molti emissari presso le corti delle dinastie Sui e Tang che tornarono con molti documenti e conoscenze in lingua Cinese.
Nonostante la rapida diffusione dei kanji, rimaneva comunque la difficoltà nell'esprimere la lingua giapponese con un sistema non nativo. Questo problema portò alla nascita dell'hiragana.
Come Furono Compresi i Kanji?
Immaginate come dovettero sentirsi gli studiosi giapponesi quando videro per la prima volta i kanji: non potevano capirne il significato, né tantomeno conoscerne la pronuncia. Esisteva però, un metodo per apprendere questi complessi caratteri: il "Senjimon" (千字文), o "Classico dei Mille Caratteri".
Il "Senjimon" è un testo creato per l'apprendimento dei caratteri cinesi, commissionato dall'imperatore Wu dell'epoca Liang (502-549 d.C.) e compilato da Zhou Xing Si. Il testo, scritto imitando la calligrafia di Wang Xizhi, è composto da mille caratteri unici e organizzato in 250 frasi da quattro caratteri ciascuna.
Il "Senjimon" arrivò in Giappone intorno al VI secolo, permettendo quindi sempre a più giapponesi (rispetto ai pochi diplomatici dei secoli prima) di saper leggere e scrivere gli ideogrammi.
Inoltre i giapponesi, per farsi insegnare la scrittura e la pronuncia, si affidarono anche ai "toraijin" (渡来人), ovvero le persone provenienti dalla Cina che vivevano in Giappone.
La Nascita Del Sistema Dei Man'yōgana
A causa del problema di compatibilità tra lingua giapponese e scrittura degli ideogrammi cinesi, venne inventato il sistema di scrittura Man'yōgana.
Il termine "Man'yōgana" deriva dalla famosa raccolta di poesie giapponesi, il "Man'yōshū" (万葉集), che è una delle opere più importanti della letteratura giapponese antica.
Con il sistema Man'yōgana (万葉仮名) i caratteri cinesi venivano utilizzati non per il loro significato originario, ma per il loro suono, così ad esempio il carattere 安 (an in cinese) veniva utilizzato per rappresentare il suono "a" in giapponese.
Questo sistema venne usato principalmente durante il periodo Nara (710-794 d.C.), sebbene le sue radici risalgono ai secoli precedenti.
Tuttavia anche questo sistema era abbastanza complesso in quanto lo stesso carattere cinese poteva rappresentare molteplici suoni giapponesi a seconda del contesto. Questa eccessiva flessibilità rese i Man'yōgana complessi da leggere, poiché richiedevano una conoscenza approfondita di tutte le varianti fonetiche possibili.
L'Arrivo Dell'Hiragana
Come detto il sistema "man'yōgana" era composto da molti caratteri diversi che rappresentavano un solo suono e di conseguenza differivano da persona a persona. Risultava quindi difficile da utilizzare a causa della sua complessità e della grande quantità di tratti che li rendeva scomodi da scrivere nei testi lunghi.
I "man'yōgana" vennero pertanto semplificati ed abbreviati, dando vita all'hiragana e katakana. Nel corso del tempo, poi, l'hiragana divenne via via più semplice e stilizzato a partire dall'epoca Heian (794-1184D.C.).
I caratteri dell'hiragana erano anche chiamati "onnade" (scrittura femminile) in quanto nella società aristocratica dell'epoca, i kanji venivano utilizzati negli ambiti pubblici per i documenti ufficiali e gli studi accademici che erano appannaggio degli uomini, mentre le donne se volevano scrivere dovevano usare l'hiragana.
Un esempio di questa divisione si può vedere nel "Tosa Nikki" (935 d.C.) di Ki no Tsurayuki. Sebbene scritto da un uomo, Ki no Tsurayuki si finse una donna così da poter scrivere il diario in hiragana.
Grazie alla nascita dell'hiragana, la scrittura divenne molto più semplice ed accessibile, ed il numero di persone che riuscivano a scrivere aumentò notevolmente. Inoltre l'hiragana diede impulso alla nascita della letteratura femminile con opere come Makura no Sōshi (anno 1001) ed il Genji Monogatari (1008).
La Nascita Del Katakana
I caratteri del katakana, furono anch'essi creati estraendo parti di kanji tramite il sistema dei "man'yōgana". Ma perché i giapponesi sentirono il bisogno di creare anche il katakana? Il motivo è strettamente collegato alla religione.
Questa volta furono i monaci, i quali, per approfondire i testi religiosi provenienti dalla Cina, crearono un nuovo sistema da annotare al fianco dei kanji per trascrivere la loro pronuncia. A differenza dell'hiragana, che si basava su uno stile corsivo dei kanji, il katakana era composto da frammenti di caratteri kanji.
Ad esempio: inizialmente per indicare la lettura del kanji "山" (yama), vennero annotati a fianco i caratteri "也" (ya) e "万" (ma). Tuttavia, scrivere dei kanji accanto ad altri kanji rendeva il testo molto confuso. Per risolvere questo problema, furono quindi estratte parti di kanji per rappresentarne i suoni.
Questo sillabario venne poi utilizzato nel corso del tempo per trascrivere le parole straniere, (anche il cinese lo era, quindi fu un'evoluzione del tutto naturale), onomatopee, nomi propri e termini tecnici. Ancora oggi, il katakana è utilizzato principalmente per questi scopi.
La distinzione tra Hiragana e Katakana
Nel periodo Heian, l'hiragana e il katakana iniziarono a mescolarsi, indipendentemente dal genere o dall'occupazione. Questo uso combinato dei due sillabari è diventato poi la base della scrittura giapponese moderna.
Nell'epoca Edo (1603-1868), studiosi e filosofi come Arai Hakuseki usarono abilmente la combinazione di kanji, hiragana e katakana nei loro scritti, stabilendo per la lingua comune l'uso dei tre sistemi di scrittura che vediamo e studiamo oggi.
Dunque, sebbene il sistema di scrittura giapponese possa sembrare inizialmente complesso, risulta in realtà con il progredire dello studio intuitivo. Infatti i 3 sistemi di scrittura rendono la lettura e la scrittura molto scorrevole, al contrario di un sistema basato su soli ideogrammi. Perciò per noi occidentali studiare la lingua giapponese risulta una sfida affascinante!