Guida All’uso Delle Particelle Giapponesi は (wa) e が (ga)
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15/09/2024La carta washi è un tipo di carta tradizionale giapponese, apprezzata per la sua bellezza, resistenza e versatilità. Realizzata con tecniche artigianali antiche, tramandate per secoli, la carta washi rappresenta una parte importante del patrimonio culturale del Giappone.
In questo articolo esploreremo cosa rende unica questa carta, la sua affascinante storia, il processo di produzione manuale e i diversi tipi e usi che ne fanno un materiale ancora molto richiesto, non solo per la scrittura e l'arte, ma anche in design e artigianato moderno.
La Carta Giapponese Washi
La carta washi giapponese (和紙), viene realizzata a mano con tecniche tradizionali. A differenza della carta occidentale (chiamata in Giappone Yōshi 洋紙) che viene prodotta in grandi quantità usando la cellulosa e con processi automatizzati, la carta washi viene realizzata artigianalmente immergendo fibre vegetali come il gelso da carta (コウゾ), il mitsumata (三椏) e il gampi (雁皮) in acqua, per poi essere filtrate per formare uno strato sottile e piatto.
Il processo di realizzazione della washi non è cambiato nel tempo, anche se i materiali e i metodi di produzione sono leggermente diversi a seconda dell'epoca e del luogo.
La carta washi, resistente e con una texture uniforme, è al contempo porosa, quindi adatta per la scrittura a pennello con inchiostro, meno per la scrittura con penna e l'uso di inchiostri o per la stampa. Un'eccezione è la carta gampi, che è densa e dura, quindi adatta alla scrittura con penna.
Nel 2009, la carta washi Sekishu-banshi (石州半紙) di Hamada, nella prefettura di Shimane, è stata iscritta come patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO. Nel 2014, altre tecniche di produzione della washi, come la Honmino-shi (本美濃紙) di Gifu e la Hosokawa-shi (細川紙) di Saitama, si sono aggiunte alla lista.
Storia Della Carta Washi
La prima menzione della produzione della carta washi in Giappone risale al 610 D.C, quando fu menzionata nel Nihon Shoki, un libro di cronache che parla dell'arrivo nel Paese del Sol Levante, di due monaci coreani, uno dei quali era esperto nella produzione di carta e inchiostro.
Tuttavia, si ritiene che la produzione della carta sia iniziata in Giappone attraverso il contatto con la Corea e la Cina già a partire dal IV - V secolo D.C..
La richiesta e lo sviluppo della carta in Giappone aumentò poi a partire dal VII secolo con la nascita dei registri catastali e la diffusione delle scritture sul buddismo.
Durante l'epoca Nara (710-794) il governo favorì la produzione nazionale per ridurre la dipendenza dagli altri Paesi. Durante l'epoca Heian (794-1185), la carta washi raggiunse un alto livello di qualità e divenne un bene apprezzato anche tra i nobili.
Successivamente, la produzione di carta si diffuse in tutto il Giappone, soprattutto nelle province locali. Durante l'epoca Edo (1603-1868), la produzione di carta divenne un'importante attività economica grazie ad una sempre maggiore richiesta dovuta alla diffusione dei libri e delle stampe, come gli ukiyo-e, con i daimyo (signori feudali) che incoraggiavano la produzione di carta nei loro domini. Nel mercato di Osaka, la carta era una delle merci più scambiate, seconda solo al riso e al legno.
Con l'introduzione della carta occidentale nell'epoca Meiji (1868-1912), la produzione della carta washi diminuì drasticamente. Tuttavia, grazie alla sua resistenza e bellezza, la washi ha ricevuto nuovamente attenzione come materiale per l'arte e l'artigianato, e oggi viene protetta come patrimonio culturale.
Come Viene Realizzata la Washi
Tra le principali piante utilizzate come materie prime per la carta giapponese c'è il ganpi: difficile da coltivare, viene spesso raccolto in natura durante l'estate.
Il kōzo e il mitsumata, invece, anch'esse molto utilizzate, sono per lo più provenienti da coltivazioni e vengono raccolte in autunno, tagliate a lunghezze uniformi, legate in fasci e conservate per poi essere successivamente cotte a vapore su pentola di ferro. Una volta che il fascio è cotto al punto giusto, viene tirato fuori, appoggiato su un tappeto di paglia e bagnato con acqua. Una volta completata questa procedura viene rimossa la corteccia grezza, chiamata kuro-kawa (corteccia nera), che viene poi essiccata e conservata.
La corteccia nera viene poi nuovamente lavorata fino ad ottenere una corteccia bianca che viene ulteriormente essiccata: i fasci di fibre ottenuti, chiamati jinpi, la materia prima della carta washi.
La materia prima viene poi immersa in acqua, messa in una pentola e fatta bollire in una soluzione alcalina. In passato, come soluzione alcalina veniva utilizzata la liscivia di legno o paglia, ma oggi vengono utilizzati anche calce, soda o soda caustica.
La miscela viene lasciata raffreddare e quindi lavata con acqua corrente, un processo noto come "kawa-zarashi". Durante questa fase avviene anche un naturale processo di sbiancamento, ma in alcune regioni si pratica il "yuki-zarashi", ossia l'esposizione prolungata alla neve, oppure il "tenpi-zarashi", dove la carta viene lasciata al sole su un prato.
Successivamente, tutte le impurità vengono accuratamente rimosse a mano in un processo chiamato che richiede molta pazienza. Una volta che le fibre sono completamente pulite, vengono arrotolate in grandi sfere delle dimensioni di un melone che vengono poi battute con un bastone di legno duro o un martello.
La battitura rende le fibre più fini, aumentando la loro superficie e permettendo loro di diventare più flessibili e plastiche.
A volte si utilizzano anche macchine come battitori o mortai, ma quando si utilizza la forza meccanica le fibre possono rovinarsi. Infatti la bellezza e la robustezza tipiche della carta washi possono essere ottenute solo con la battitura tradizionale a mano. Una volta completato questo processo, le fibre trattate vengono messe in una vasca (suki-bune), mescolate con acqua, e quindi raccolte con un setaccio per creare la carta.
Tipi di Washi
Esiste un numero molto elevato di tipi di washi e di nomi con cui veniva chiamata questa carta. I nomi dei primi tipi di carta erano basati sulle materie prime con cui veniva prodotta, ad esempio:
- mashi (麻紙, carta di canapa),
- hishi (斐紙, carta di cortecce),
- chikumakushi (竹幕紙, carta di bambù),
- niregami (楡紙, carta di olmo),
- nunogami (布紙, carta di stoffa),
- hogogami (本古紙, carta di seconda mano),
- hawaragami (葉藁紙, carta di paglia di foglie),
- e tochūshi (杜中紙, carta di tochū, una pianta).
Questi tipi di carta sono già menzionati nei testi del periodo Nara, ma è probabile che non fossero realizzati esclusivamente con le fibre indicate nei loro nomi, ma che venissero integrate con le materie prime comuni come il kōzo .
Durante l'epoca Heian e Kamakura la carta washi prese poi i nomi basati sui luoghi di produzione come:
- Minogami (美濃紙, carta di Mino),
- Yoshinogami (吉野紙, carta di Yoshino),
- Kamakuragami (鎌倉紙, carta di Kamakura),
- e Kōyagami (高野紙, carta di Kōya).
Questo fenomeno veniva utilizzato non non solo per indicare il luogo di produzione, ma anche per associare il tipo di carta a tecniche artigiane specifiche, indice di qualità.
Durante l'epoca Edo, con l'aumento della disponibilità di diversi tipi di carta, anche i loro usi si ampliarono, e i nomi della carta basati sulla forma, sulle caratteristiche e sugli usi diventarono comuni. Ad esempio, tra i nomi basati sulla forma troviamo:
- nobegami (延紙, carta allungata),
- hanshi (半紙, fogli di mezza misura),
- hantsu (半切, metà di un foglio),
- makigami (巻紙, carta arrotolata),
- ōsugi (大杉, fogli grandi)
- e kosugi (小杉, fogli piccoli).
In base agli usi, troviamo nomi come:
- hōshogami (奉書紙, carta per documenti ufficiali),
- shōjigami (障子紙, carta usata per le porte scorrevoli tradizionali),
- kasagami (傘紙, carta per ombrelli)
- e hanagami (鼻紙, carta per il naso, simile a un fazzoletto).
Per Cosa Viene Utilizzata la Carta Washi?
Nel passato, la washi veniva impiegata in tutti gli ambiti possibili artistici, commerciali, amministrativi ecc... Essendo un prodotto fatto a mano, la washi è ovviamente più costosa rispetto alla carta comune, quindi oggi è stata sostituita in alcuni ambiti.
Tuttavia, ci sono ancora molti usi per cui solo la washi è adatta! Tra queste ci sono sicuramente:
- Stampa e calligrafia: grazie alla sua texture più spessa e assorbente, la washi è una base eccellente per la stampa a blocchi, le litografie colorate, la stampa tipografica, la goffratura e, più recentemente, la stampa digitale. Ad esempio, le carte e gli inviti nuziali vengono stampati su washi per conferire loro un'eleganza che la carta standard non può offrire. Anche le cartoline realizzate con la washi sono diventate un souvenir sempre più comune.
- Arte: Molte forme d'arte tradizionali in Giappone si basano sulla washi. Ad esempio, la pittura Nihonga utilizza la washi anziché tela o carta moderna, definendo questo stile caratteristico giapponese. La texture particolare della washi è essenziale anche per il sumi-e (pittura ad inchiostro), poiché permette il giusto flusso e assorbimento dell'inchiostro acquoso. Per alcuni artisti, come Tetsuya Nagata, la carta washi stessa è l'arte, come dimostrano le sue incredibili sculture di washi.
- Rilegatura: Il Giappone è una nazione amante della letteratura, quindi non sorprende che la washi e la pubblicazione siano strettamente legate. Piuttosto che essere usata per le pagine interne, la washi è tipicamente impiegata per le copertine dei libri, grazie alla sua durabilità e flessibilità.
- Origami: Con la sua texture robusta e malleabile, la carta washi è uno strumento eccellente per gli origami. Mantiene la forma molto meglio rispetto ad altre carte più sottili. Inoltre, l'aspetto unico della washi contribuisce alla bellezza dell'oggetto finito.
- Design d'interni: Grazie alla sua texture e alla qualità unica che riflette una luce translucida, la washi è da tempo riconosciuta come materiale ideale per lampade, schermi interni e, più recentemente, persiane e tende. Il suo aspetto naturale e organico è visivamente più attraente rispetto alla carta prodotta in massa o ad altri materiali artificiali.
Dove Vedere in Giappone La Produzione di Washi
Anche se siamo lontani dall'età d'oro della carta washi, in Giappone ci sono ancora numerosi produttori. Se hai voglia di scoprire di più sulla produzione della washi, non perdere l'opportunità di visitare questi luoghi:
- Washi no Sato: Situato nel distretto di Chichibu, a nord-ovest di Saitama, a breve distanza da Tokyo. Nell'area si produce l'hosokawa-shi, un tipo di washi designato come Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO. Gli artigiani della regione producono washi con gli strumenti dell'epoca Heian, rendendolo una delle regioni più significative per la washi in Giappone.
- Echizen Washi Village: Situato nella prefettura di Fukui, a nord di Kyoto. Il villaggio produce carta da quando è stata introdotta in Giappone oltre 1.300 anni fa. Ci sono 67 cartiere sparse nella zona i cui prodotti sono venduti in tutto il mondo. La famiglia reale giapponese utilizza ancora la washi di Echizen per annunciare formalmente la nascita di un nuovo bambino.
- Tosa Washi: Originario della provincia di Tosa nella prefettura di Kochi, è un importante centro di produzione di washi, specialmente per fusuma e shoji (pannelli scorrevoli) e talvolta per riparare opere d'arte antiche. La carta traslucida di Tosa è tipicamente ruvida su un lato e liscia sull'altro, con fino a 300 variazioni diverse.
Washi Tape: Curiosità e Modi Per Usarlo
Il washi tape è diventato un prodotto molto popolare grazie alla sua molteplicità d'usi e a pattern molto simpatici che richiamano spesso il Giappone. Realizzato con carta washi, questo nastro adesivo è apprezzato per la sua leggerezza, la facilità di applicazione e la capacità di essere rimosso senza lasciare residui.
La sua superficie leggermente translucida e la varietà di design disponibili lo rendono ideale per una miriade di applicazioni creative. Oggi, il washi tape è un must-have per gli appassionati di craft, decorazione e personalizzazione di oggetti.
Il washi tape è una invenzione recente, nata soltanto nel 2006, grazie ad un gruppo di rilegatori che chiese alla Kamoi Kakoshi Co. (un'azienda produttore di nastri industriali) qualcosa di più elegante e con una maggiore varietà di colori e motivi per i loro prodotti.
Da allora, il washi tape è diventato enormemente popolare tra gli amanti della cancelleria, probabilmente aiutato dal ritorno delle agende e planner cartacei e dal fatto che, sebbene sia tecnicamente un articolo di lusso, questo abbia un prezzo relativamente accessibile.
Ecco quindi quattro modi creativi per utilizzare il washi tape:
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Decorazione di Regali: il washi tape può essere utilizzato per aggiungere un tocco personale e colorato ai pacchetti regalo. Può essere usato per fissare i fiocchi, creare motivi o semplicemente decorare la carta da regalo.
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Personalizzare agende o diari: Con il washi tape si possono personalizzare le pagine di agende, diari o planner evidenziando gli appuntamenti, creando bordi colorati o aggiungendo piccoli dettagli decorativi.
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Creazione di Etichette: Con il washi tape si possono creare delle etichette fai-da-te per contenitori, barattoli e cassetti, basta scriverci sopra il contenuto con un pennarello e applica l'etichetta per una soluzione pratica e carina.
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Carta da Parete personalizzata: Si possono creare delle strisce decorative o pattern originali sulle pareti della casa utilizzando il washi tape. È un modo facile e non permanente per cambiare l’aspetto di una stanza.