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05/09/2024Gli ukiyo-e sono splendide stampe che rappresentano la vita quotidiana nipponica, sviluppatesi a partire dall'epoca Edo. In queste opere si possono ammirare bellezze femminili, attori e guerrieri che gli antichi giapponesi ammiravano, oltre a godere di temi naturali come fiori, uccelli e paesaggi.
Gli ukiyo-e sono stati una corrente artistica così importante da essere apprezzati anche in occidente, ispirando pittori di fama mondiale come gli impressionisti francesi.
Ukiyo-e: Cosa Sono?
Come anticipato gli ukiyo-e sono delle stampe che raffigurano scene di vita quotidiana, creati dal periodo Edo fino all'epoca Taisho.
Un aspetto distintivo degli ukiyo-e è la loro varietà tematica: dai dipinti di guerrieri illustri del passato (mushae 武将絵), ai ritratti di belle donne dei quartieri del piacere (bijinga 美人画), fino ai ritratti di attori kabuki (yakushae 役者絵). Gli ukiyo-e possono essere suddivisi in due categorie principali: le stampe a blocchi di legno ed i dipinti a mano libera.
Ukiyo-e Come Si Pronuncia? Cosa Significa?
La parola "ukiyo-e" si pronuncia [u-ki-yo-e]. In giapponese, ogni sillaba ha un suono chiaro e distintivo. "U" si pronuncia come la "u" in "uno", "ki" come "chi", "yo" come "io", "e" come la "e" in "è". Quindi, la pronuncia corretta è "u-chi-io-e", con un'enfasi leggera e uniforme su ciascuna sillaba. La "e" finale è pronunciata in modo chiaro e non viene omessa.
La parola "ukiyo-e" è scritta in giapponese come 浮世絵. È composta da tre kanji, ciascuno con un significato specifico:
- 浮 (uki) significa "fluttuare" o "galleggiare" e rappresenta quindi l'idea di qualcosa di transitorio o effimero.
- 世 (yo) significa "mondo" o "società": in questo contesto, si riferisce al mondo terreno o alla vita mondana.
- 絵 (e) significa "immagine" o "pittura".
Pertanto, la traduzione standard di ukiyo-e (浮世絵) è "Immagini del Mondo Fluttuante." Nel suo significato originale, ukiyo significava anche "mondo transitorio," ma aveva anche connotazioni come "mondo quotidiano," "realtà presente," o "mondo del qui e ora."
Tecnica e Produzione dell'Ukiyo-e
Gli Ukiyo-e erano venivano realizzati tramite dei blocchi di legno, o mokuhanga, i quali necessitavano della collaborazione di tre figure principali: 'l'eshi" (絵師), "l'hoshi" (彫師) e il "surishi" (摺師).
- L'eshi era l'artista che creava il disegno originale. Era necessaria una grande abilità artistica per ideare le opere che sarebbero poi state incise e stampate.
- L'hoshi era l'incisore che riceveva il disegno dell'eshi. Il disegno veniva incollato su un blocco di legno, e l'hoshi lo incideva fedelmente.
- Il surishi era il tipografo che riceveva le matrici incise dall'hoshi (sia quella per l'inchiostro nero che per i colori) e le utilizzava per stampare l'immagine finale su carta con grande precisione.
Grazie a questa divisione del lavoro, era possibile produrre ukiyo-e di alta qualità in grandi quantità e in tempi relativamente brevi. Tutte le stampe a blocchi di legno venivano prodotte a mano dal surishi. Inizialmente, l'eshi supervisionava il processo e il surishi eseguiva una prova di stampa.
Dopo le eventuali correzioni secondo le indicazioni dell'eshi, si procedeva con una prima tiratura di circa 200 copie, chiamata shozuri (初摺) di solito di qualità molto alta, poiché realizzata sotto la diretta supervisione dell'artista. Successivamente, le ulteriori stampe erano denominate atozuri (後摺). In questa fase, l'eshi non era più presente, e con l'usura del blocco di legno, la qualità delle stampe tendeva a diminuire rispetto alla prima tiratura.
La tecnica di stampa degli ukiyo-e venne introdotta in Giappone dalla Cina durante il periodo Nara e venne usata per realizzare pitture buddhiste durante i periodi Kamakura e Muromachi. Tuttavia, fu solo durante l'epoca Edo, con la crescente popolarità dei libri illustrati, che gli ukiyo-e si svilupparono rapidamente.
Oltre agli Ukiyo-e esistevano anche i nikuhitsuga (肉筆画) che erano delle opere uniche dipinte a mano dall'eshi, e non realizzate con la tecnica del blocco di legno.
Queste opere erano molto costose e quindi inaccessibili per la maggior parte della popolazione. Di solito venivano commissionate dalla classe benestante e rappresentavano una fonte di guadagno significativa per l'eshi, tanto che alcuni artisti si specializzavano esclusivamente in questo tipo di opere. Gli artisti capaci di creare dipinti a mano godevano di un'alta considerazione sociale. Tra i nikuhitsuga più famosi ci sono la "Bellezza con lo sguardo indietro" di Hishikawa Moronobu, il "Ritratto di Katō Kiyomasa" di Katsushika Hokusai e il "Ritratto di bellezza allo specchio".
La Storia Degli Ukiyo-e
Gli ukiyo e nacquero come dipinti, ma con lo sviluppo della tecnica delle stampe a blocchi di legno, si diffusero stampe monocromatiche conosciute come sumizurie (墨摺絵), ovvero "stampe con inchiostro nero".
Le sumizurie divennero poi benizurie (紅摺絵), che combinavano due o tre colori, inclusa la tonalità rossa (dalla parola beni). Successivamente, si sviluppò la tecnica delle stampe policrome chiamate nishikie (錦絵). Con questo progresso tecnologico, sempre più artisti iniziarono a dedicarsi alla creazione di ukiyo-e, dando vita a una vera e propria moda.
L'epoca Edo
Si ritiene che i primi ukiyo-e siano stati creati intorno al 1670. Il fondatore del genere artistico fu Iwasa Matabei, un artista di corte del clan Echizen, figlio del famoso samurai Araki Murashige. Matabei, formatosi nelle scuole artistiche Tosa e Kanō, creò i primi ukiyo-e sotto forma di dipinti a mano.
Invece il fondatore delle stampe a blocchi di legno fu Hishikawa Moronobu. In un epoca in cui i libri illustrati erano molto popolari, Moronobu che realizzava le illustrazioni per questi libri utilizzando la tecnica del sumizurie, prese la decisione di stamparle, creando i prime ukiyo-e.
A partire dal 1688 cominciarono a svilupparsi nuove tecniche. Tra queste, il tan-e (丹絵), che aggiungeva il colore rosso a base di cinabro, ed il benie (紅絵), che utilizzava il rosso derivato dalla cartamo. Tuttavia, questi metodi richiedevano tempo e fatica, poiché ogni stampa veniva colorata a mano, rendendo difficile ottenere una qualità uniforme.
Intorno al 1716, emerse la tecnica dell'urushie (漆絵), che mescolava i pigmenti con la lacca. Nel 1745, la tecnica del benizurie fu perfezionata, permettendo finalmente la sovrapposizione di più matrici di colore su quella principale nera.
Infine, nel 1765, Suzuki Harunobu introdusse la tecnica delle stampe policrome nishikie, che divennero estremamente popolari, portando alla nascita di numerosi artisti talentuosi come Torii Kiyonaga, Katsukawa Shunshō, Katsukawa Shunchō, Kitagawa Utamaro e Tōshūsai Sharaku.
Nel tardo periodo Edo, il genere delle ukiyo-e continuò a evolversi. Gli artisti della scuola Utagawa, come Utagawa Toyokuni, noto per le sue stampe di attori, Utagawa Kunisada per i suoi ritratti di bellezze femminili, e Utagawa Kuniyoshi per le sue scene di guerrieri, divennero particolarmente famosi.
Una tecnica innovativa di questo periodo fu la tsuzuki-e (続絵), dove più stampe venivano unite per creare un'unica immagine di grandi dimensioni. Un esempio famoso è la rappresentazione della battaglia di Kawanakajima di Utagawa Kuniyoshi, che quando unite formano una scena epica di guerra.
Inoltre, nel tardo periodo Edo, si sviluppò il genere delle ukiyo-e paesaggistiche, con opere iconiche come le Trentasei vedute del Monte Fuji di Katsushika Hokusai del 1831 e le Cinquantatré stazioni del Tōkaidō di Utagawa Hiroshige del 1834.
L'epoca Meiji e Showa
Con la fine del periodo dei samurai e l'inizio della Restaurazione Meiji, gli ukiyo-e iniziarono a riflettere i cambiamenti della società giapponese, con immagini di città occidentalizzate. Le stampe note come kaika-e o yokohama-e raffiguravano stranieri in abbigliamento occidentale, navi a vapore e automobili.
Tra gli artisti che si distinsero in questo genere vi furono Utagawa Hiroshige III, Yōshū Chikanobu e Utagawa Yoshitora. Sebbene poi gli ukiyo-e videro un declino verso la fine del periodo Meiji, durante i periodi Taishō e Shōwa si assistette a una rinascita della tecnica della xilografia. Artisti come Kobayashi Kiyochika, Yoshida Hiroshi, Kawase Hasui e Munakata Shikō riportarono in vita questa forma d'arte, con Kawase Hasui che si distinse per aver fondato il movimento del shin-hanga ("nuova stampa").
Tematiche e Motivi Principali
Le stampe ukiyo-e raffigurano tantissimi temi e motivi. Tra i soggetti più ricorrenti ci sono:
- Bijin-ga (美人画): lee immagini di belle donne, o "bijin", erano tra i soggetti più popolari negli ukiyo-e. Venivano spesso raffigurate geishe, cortigiane e donne di alto rango, catturate in momenti di intimità o mentre svolgevano attività quotidiane. Gli artisti prestavano grande attenzione all'abbigliamento, alle acconciature e ai gesti, cercando di trasmettere l'eleganza e la raffinatezza delle figure ritratte. Le bijin-ga quindi non solo celebravano la bellezza fisica, ma anche l'ideale estetico del tempo.
- Yakusha-e (役者絵): le stampe che raffiguravano attori del teatro Kabuki erano altrettanto popolari. Gli attori kabuki erano le star dell'epoca, e le stampe yakusha-e catturavano le loro esibizioni teatrali e i loro ruoli più celebri. Queste immagini erano spesso altamente stilizzate, con colori vivaci e pose drammatiche che enfatizzavano l'emozione e l'energia delle performance kabuki.
- Meisho-e (名所絵),: Le stampe paesaggistiche, conosciute come meisho-e, rappresentavano vedute di luoghi famosi e scenari naturali. Artisti come Hokusai e Hiroshige sono famosi per le loro serie di stampe che raffiguravano il Monte Fuji, le stazioni Tōkaidō, e altri luoghi iconici del Giappone. Le loro opere combinavano un senso di maestosità con una delicata attenzione ai dettagli della natura.
- Shunga (春画): Le stampe erotiche, o shunga erano estremamente diffuse durante l'epoca Edo. Queste stampe raffiguravano la sessualità in maniera esplicita, ma spesso con un tocco di umorismo e una sensibilità artistica che li rendeva accettabili e persino apprezzati nella società giapponese. Gli shunga non erano considerati osceni, ma piuttosto parte della vita quotidiana e della cultura del tempo.
- Animali e Natura: Anche se meno comuni, alcune stampe ukiyo-e raffigurano animali e natura. I temi di queste stampe erano pesci, uccelli, e fiori, spesso cariche di simbolismo e riflettevano l'ammirazione ed il legame dei giapponesi con la natura.
Gli Artisti Più Rappresentativi
Gli ukiyo-e hanno sono stati realizzati da tanti artisti talentuosi, ma alcuni nomi sono particolarmente degni di nota per il loro impatto duraturo sulla tradizione artistica e sulla diffusione internazionale del genere:
- Katsushika Hokusai (1760-1849): Probabilmente l'artista di ukiyo-e più conosciuto al mondo, Hokusai è famoso per la sua serie di stampe intitolata "Trentasei vedute del Monte Fuji", tra cui la celebre "La Grande Onda di Kanagawa". Le sue opere hanno toccato tanti temi, dai paesaggi ai bijin-ga. Hokusai fu anche uno dei primi artisti giapponesi a guadagnare un riconoscimento internazionale.
- Utagawa Hiroshige (1797-1858): Conosciuto soprattutto per i suoi paesaggi, Hiroshige ha prodotto serie iconiche come "Le Cinquantatré Stazioni della Tōkaidō" e "Cento Vedute Famose di Edo". Le sue stampe sono caratterizzate da un uso delicato del colore e da composizioni poetiche che catturano l'essenza della natura e della vita quotidiana in Giappone.
- Kitagawa Utamaro (1753-1806): Utamaro è celebre per le sue bijin-ga, raffigurazioni di belle donne. Le sue stampe sono note per l'attenzione ai dettagli, in particolare per quanto riguarda i volti e le espressioni delle figure femminili, e per la loro eleganza compositiva. Utamaro ha toccato con la sua arte non solo la bellezza fisica, ma anche la psicologia e l'intimità delle sue figure.
- Toshusai Sharaku (attivo 1794-1795): Sharaku è un caso unico nel mondo degli ukiyo-e grazie alle sue stampe di attori kabuki che riusciva no a catturare in modo sorprendente le espressioni e le emozioni dei soggetti. La sua carriera è durata solo dieci mesi, ma ha prodotto alcune delle immagini più potenti e distintive dell'ukiyo-e.
- Suzuki Harunobu (1725-1770): Harunobu è noto per essere stato uno dei primi artisti a utilizzare la tecnica della stampa policroma (nishiki-e) che permetteva di creare immagini a più colori. Le sue stampe raffigurano spesso scene eleganti della vita quotidiana, caratterizzate da una sensibilità lirica e da un uso innovativo del colore.
L'occidente e Gli Ukiyo-e
L'influenza degli ukiyo-e sull'Occidente è stata molto profonda, specialmente a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Con l'apertura del Giappone al commercio internazionale dopo la Restaurazione Meiji del 1868, le stampe ukiyo-e iniziarono a essere esportate in Europa e negli Stati Uniti, dove suscitarono un grande interesse tra artisti e collezionisti.
Nacque così il fenomeno chiamato "Giapponismo" o "Japonisme" che influenzò profondamente l'arte occidentale. Gli impressionisti come Vincent van Gogh, Claude Monet, e Edgar Degas furono particolarmente affascinati dalle stampe ukiyo-e.
Van Gogh, ad esempio, assimilò e reinterpretò diversi lavori di Hiroshige e altri artisti, attratto dalla composizione piatta, l'uso audace del colore, e la prospettiva non convenzionale. L'ukiyo-e contribuì anche allo sviluppo di movimenti artistici come l'Art Nouveau e il Post-Impressionismo, influenzando l'uso di linee sinuose, motivi naturali, e composizioni asimmetriche.
La rappresentazione semplificata e stilizzata della natura e delle figure umane nelle stampe giapponesi fornì una nuova visione dell'arte figurativa, rompendo con la tradizione realistica europea e aprendo la strada a nuove forme di espressione artistica.
L'onda Di Hokusai
L'opera "La Grande Onda di Kanagawa" di Katsushika Hokusai è una delle immagini più famose e riconoscibili dell'arte ukiyo-e e ha avuto un impatto duraturo sulla cultura visiva globale.
Realizzata intorno al 1831 come parte della serie "Trentasei vedute del Monte Fuji", questa stampa non è solo un capolavoro di tecnica e composizione, ma anche un'opera che ha catturato l'immaginazione di artisti e spettatori di tutto il mondo.
"La Grande Onda di Kanagawa" rappresenta un’enorme onda che si abbatte su una serie di piccole barche di pescatori, con il Monte Fuji visibile in lontananza. La composizione è caratterizzata da un uso forte di linee curve e da un contrasto drammatico tra la forza della natura e la fragile presenza umana. La scena è rappresentata con una precisione quasi scientifica, mentre la forza dell'onda e la maestosità del Monte Fuji sono esaltate da un'armoniosa applicazione del colore.
Hokusai ha utilizzato la tecnica della xilografia a colori, che permetteva di ottenere dettagli e sfumature ricche.
La stampa è nota per la sua composizione dinamica e il suo uso innovativo del colore blu che all'epoca era relativamente nuovo in Giappone e contribuiva a dare profondità e freschezza alla scena marina.
La Grande Onda di Kanagawa" è spesso interpretata come una rappresentazione della forza e della bellezza incontrollabile della natura. L'immagine cattura il momento di un'onda che sembra perennemente in movimento, pronta a inghiottire tutto ciò che incontra sul suo cammino.
L’onda, con la sua forma quasi spettrale e la dinamica fluida, è rappresentata in modo tale da evocare una sensazione di grandezza e potenza. Il Monte Fuji, presente sullo sfondo, serve come un elemento di contrasto tranquillo e immutabile rispetto alla violenza dell'onda. La posizione del Monte Fuji in lontananza potrebbe simboleggiare la stabilità e la sacralità, fungendo da eterno testimone degli eventi effimeri che si svolgono sotto di esso.
Impatto e Influenza L'impatto di "La Grande Onda di Kanagawa" si estende ben oltre il contesto giapponese. La stampa è diventata un’icona globale, influenzando numerosi artisti e movimenti artistici in tutto il mondo.